La solidarietà, come tante parole, ha un significato ben definito. Chiunque può leggerla semplicemente su un vocabolario e accontentarsi della mera definizione scritta. Ma possiamo veramente ridurre il tutto a quattro frasi scritte su una pagina?
Io penso di no, o meglio, penso che a livello informativo tutti noi dobbiamo sapere che cosa significhi la parola solidarietà, ma allo stesso tempo credo che sia necessario capire qual è realmente il concetto e il principio.
Solidarietà vuol dire prodigarsi per gli altri senza avere nulla in cambio, se non il grazie più sincero da chi viene aiutato, vuol dire essere sempre presenti e assistere con tutte le proprie energie chi ne ha bisogno diventando, quindi, un punto di riferimento. Siamo abituati ad una società che sin da piccoli ci insegna a preoccuparci di noi stessi più che degli altri, portandoci a pensare che le persone possano cambiare il loro modo di vivere e il loro pensiero donando sé stessi al prossimo e se ci pensiamo bene è quasi una barzelletta priva di umorismo.
Solo recentemente questa emergenza ha tolto, insieme ad altre cose, anche la possibilità a componenti della stessa famiglia di incontrarsi e stare insieme. Abbiamo visto come uomini e donne di ogni età si siano uniti anche solo per cantare fuori dai balconi, creando un senso di appartenenza e di familiarità, nonché di solidarietà, che forse non eravamo più abituati a percepire.
Lavorando come volontaria in parrocchia ho potuto assistere a come persone che non avevano e che non hanno niente hanno donato offerte di ogni genere: cibo, abbigliamento ma anche offerte in soldi, per aiutare chi era in situazioni complicate e più difficili delle loro. Una delle cose che mi ha colpito di più, però, è stata quella di vedere come numerose persone, nonostante la paura per la pandemia, si siano riunite in chiesa per assistere anche ad una breve messa, accomunate tutte dallo stesso obiettivo: quello di rivolgere le loro preghiere a chi non potevano avere accanto per via delle numerose restrizioni, in modo così da averle vicine in ogni caso.
“Ci uniamo gli uni agli altri per farci strada e sopravvivere alle prove”, una frase che potrebbe riassumere perfettamente ciò che significa essere persone solidali. Unirsi alle altre persone per un bene comune, facendosi carico non di tutto il peso che una persona può portare bensì aiutandola a portarlo.
Questo è il concetto principale della solidarietà e, a parer mio, dovrebbe essere la base sulla quale tutti noi dovremmo prendere spunto e da riferimento per vivere in maniera serena con gli altri. La solidarietà dovrebbe essere applicata in ogni momento della nostra vita e non solo quando ci ricordiamo di prenderla in considerazione.
Grazie a questa pandemia abbiamo riscoperto che cosa voglia dire aiutare gli altri e far parte di un gruppo di individui riuscendo a riscoprire, dunque, il concetto di solidarietà. Purtroppo, però, non dovremmo ricordarci degli altri solo quando succedono disastri globali, le persone in difficoltà hanno sempre bisogno di aiuto; hanno bisogno di non essere lasciate sole e che qualcuno gli dia un aiuto costante. Bisogna sempre prestare attenzione a chi ci chiede una mano, e non solo quando non siamo troppo indaffarati per ascoltare.
La solidarietà è un elemento importante che dovremmo imparare a praticare e sta a noi impiegarla nel migliore dei modi e cercare di non metterla mai da parte.
L’essere umano deve rendersi conto che, alla fine, siamo tutti viandanti in un viaggio che premia la bontà e che, tal volta, se non si ignora ciò che ci circonda, la vita conduce lungo sentieri che non ci saremmo mai aspettati.
Ramona Sacco
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