Non capita spesso di fermarci a riflettere sullo scorrere del tempo, ci sembra quasi scontato vivere e vedere ogni giorno il domani che, annoiati, ci viene da pensare che ogni giorno non sia niente di speciale. Una frase recita “ del domani non vi è certezza”, ma siamo abituati a leggerla come una frase senza significato, abbiamo la sicurezza insensata che nessuno possa privarci di vedere l’alba di un nuovo giorno e, anche quando sfioriamo quella probabilità nefasta, pensiamo che un simile destino non possa colpire proprio noi. Se le cose vanno in un determinato modo, liquidiamo il tutto con “è così che doveva andare”, dimenticandoci che le increspature del tempo sono numerose e che ogni situazione poteva andare in mille modi diversi. Cosa c’è di più complicato del tempo? Senza perdersi in delucidazioni scientifiche o psicologiche possiamo dire che il tempo è soggettivo, ognuno di noi percepisce il suo cambiamento a seconda di come “partecipa” alle diverse situazioni.
Il tempo scorre inesorabile, rallentare o accelerare la sua corsa è impossibile, poiché esso
scorre in maniera diversa secondo la direzione che gli facciamo prendere. Che cosa sarebbe
successo se le nostre scelte fossero state diverse? Sicuramente molte situazioni sarebbero cambiate mutando noi stessi, le nostre decisioni e i nostro percorso. Che cosa sarebbe successo se avessi trasformato quel “oggi non mi va” in “lo faccio ora”? Probabilmente il tempo sarebbe continuato a scorrere senza cambiare la sua linea temporale o, forse, si sarebbe perso mostrandoci numerose sfaccettature. Molte volte ci perdiamo a guardare le foto del passato, accompagnati da un senso di nostalgia continuo, le fissiamo intensamente aspettandoci quasi che esse possano muoversi mostrandoci i nostri ricordi, trasmetterci le sensazioni provate o semplicemente portarci a quando quel ricordo era il nostro presente e, continuando a fissarle, in noi, si crea la consapevolezza di come il tempo evolverà le cose. Sapendo già cosa succederà, tuttavia, ci lascia con l’amaro in bocca perché, impotenti, non possiamo porvi rimedio.
Capita spesso di ancorarci selvaggiamente al passato, speriamo di poterlo cambiare prendendo scelte diverse o di rivivere anche solo per un giorno ciò che ci manca terribilmente, ma l’unica cosa che riusciamo ad ottenere è la mutazione della nostalgia in rimorsi che, trascinandoci e bloccandoci indietro, non ci fa rendere conto di quanto il tempo stia passando. Quante volte i nostri rimorsi hanno mutato le nostre scelte non facendoci pensare lucidamente? Quante volte la nostalgia di qualcosa, o qualcuno, non ci ha fatto cogliere quella che poteva essere un’opportunità? Riflettere o semplicemente pensare al passato non è una cosa sbagliata, dal passato si possono imparare delle lezioni, ma bisogna saper cercare un distacco tra passato e presente;, il passato può vivere nel presente ma il presente non può vivere nel passato. Io posso sì pensare a un ricordo che mi ha fatta star bene o male, ma non posso permettere a quel ricordo di bloccarmi in una rete di pensieri.
La vita continua la sua corsa, ogni lasciata è persa, ogni occasione sprecata è un’opportunità sparita, ogni poi diventa mai, e se non impariamo a stare al passo con essa ci ritroveremo sorretti da un intrigo di nostalgia, rimorsi e delusioni privandoci di ciò che nessuno potrà restituirci: il tempo.
Ramona Sacco
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