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L'ansia e le sue sfaccettature

In questa pillola riflessiva vorrei affrontare un argomento che, in un modo o nell’altro, riguarda tutti noi: la nostra amica ansia. Infatti, l’ansia ha bussato alla porta un po’ di tutti. Analizziamo un attimo l’ansia in sé. Si tratta di un’emozione di base, in realtà di un’emozione positiva, in quanto ha infatti il ruolo di metterci in guardia da determinate situazioni di pericolo, di richiamare la nostra attenzione quando necessario. Non sempre, però, lo stato ansioso termina una volta superata una situazione di pericolo. Infatti, alcuni soggetti mantengono uno stato permanente di tensione, che compromette le capacità operative e di giudizio, e che non è sempre detto sia legato ad una effettiva e concreta situazione di pericolo. L’ansia ha, quindi, una funzione protettiva e preventiva e diventa disfunzionale quando ha un effetto paralizzante e, quindi, non si è capaci di gestirla.


Inizialmente l’ansia può fare capolino nella nostra vita in modo subdolo, un po' alla volta. Iniziamo allora a preoccuparci per cose futili, diventiamo irrequieti o insonni. In certi casi, invece, essa arriva con la violenza d’un uragano che spazza via fiato e certezze tutto d’un colpo. In entrambi i casi, gradualmente o all’improvviso, la vita cambia colore. Ci accorgiamo dell’ansia quando questa non ci permette di condurre una vita normale, ci limita nel campo delle nostre azioni e dei nostri comportamenti, ogni scelta diventa un peso. La più piccola banalità diventa una “montagna da scalare” con grande fatica. Così a volte si ricorre a farmaci o ad una psicoterapia. Io stessa ho avuto e ho tutt’ora problemi a gestire l’ansia e ho ricorso alla psicoterapia, che consiglio assolutamente a tutti. E ci tengo anche a sdoganare un po’ questi preconcetti che molti hanno a riguardo. È altamente importante parlare di queste cose con chi le ha studiate e sa come aiutarti a gestirle, senza sbattere la testa sempre nello stesso punto. Io ci ho messo tanto tempo prima di prendere questa decisione, proprio perché ero la prima ad essere piena di preconcetti. Ma chiaramente c’è poi stato un momento in cui sono arrivata al limite e ho dovuto far qualcosa. E tutt’oggi ci combatto, perché non te ne liberi mai del tutto. Ho solo imparato che non posso fare tutto da sola. E che bisogna parlare, tanto. E purtroppo per alcuni è difficile, perché c’è chi come me trova disagiante chiedere aiuto agli altri, anche alla famiglia stessa. Ma lo studio di una psicologa sarà sempre il luogo più sicuro per sfogarsi e parlare.


L’ansia quindi, come abbiamo detto, può rendere molto difficile svolgere le normali attività della vita, se questa diventa patologica. Nei soggetti ansiosi possono essere diversi gli eventi che fanno da fattori scatenanti la reazione di ansia.

Questi eventi presentano però, per chi soffre di ansia, caratteristiche comuni che sono: la sovrastima della sua probabilità, della sua gravità, e della possibilità di controllo su di esso. Questo scatena reazioni importanti ed eccessive di fronte ad eventi e fattori che non sono pericoli di per sé e che possono creare disagio in tutte le persone. Il normale disagio che si può incontrare nella vita di tutti i giorni. Nella quotidianità è inevitabile una buona dose di incertezza. Siamo tutti consapevoli del fatto che il caso ci può mettere di fronte a situazioni di disagio che possiamo superare, oppure di fronte ad eventi che sappiamo ci mettono un poco in difficoltà e con uno sforzo superiamo senza problemi.

Per le persone ansiose questi eventi e l’incertezza quotidiana sono sovrastimate e generano reazioni eccessive di sofferenza e stress.


Quando si soffre d’ansia, è difficile pensare in modo chiaro. La mente si offusca. Le nostre emozioni dominano. Quando le emozioni si affievoliscono, solo allora possiamo iniziare a calmarci. Razionalizzando le emozioni, l’ansioso potrà modificare l’interruttore cerebrale e passare dal cervello emotivo a quello pensante. E questo è esattamente quel che faccio io, o perlomeno, ci provo.


Emilia Rossitti

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