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Quello che i ragazzi non dicono - Nan Coosemans

Con l’arrivo dell’adolescenza, la confidenza e la spontanea intimità che caratterizzano il rapporto tra genitori e bambini sembrano interrompersi improvvisamente. I ragazzi diventano taciturni, insofferenti alle regole, ribelli, e i genitori si scoprono ansiosi, incerti davanti ad alcuni atteggiamenti dei figli. Mentre i ragazzi cominciano a prendere le distanze dalla famiglia, i genitori reagiscono con maggiori controlli e divieti, dettati da timori e preoccupazioni; in questo modo si vengono a creare dei conflitti.

Nan Coosemans, che da anni lavora con gli adolescenti per aiutarli a realizzare i propri sogni e a conquistare fiducia in sé stessi, in questo libro svela il segreto per mantenere saldo il rapporto con i figli che crescono: imparare ad ascoltarli.


Quello che i ragazzi non dicono è un libro incentrato sui giovani, sugli adolescenti, che spesso affrontano dure realtà nonostante la giovane età. La pedagogia è il filo rosso con cui vengono dati consigli non solo sull’educazione ma anche sulla comunicazione interpersonale. Questo libro, infatti, dà voce ai ragazzi e cerca di dare consigli per comprendere i propri figli, prima di tutto osservandoli, cercando di dargli fiducia e trasmettendo tale fiducia anche in loro stessi e nei valori trasmessi.

Spesso i giovani tendono a catastrofizzare il tutto, il più delle volte si esagera.

Prima di essere genitori si è ragazzi e questo libro invita gli stessi genitori a ricordare la loro adolescenza, a riportare alla memoria come si sono sentiti loro quando i propri genitori gli si rivolgevano in modo sgarbato, mettendo da parte il famoso verso formulare “ai miei tempi era diverso”.


La vita è fatta di tappe e ogni età presenta i suoi problemi. Ogni tappa è come un gradino di una lunga scalinata ed è impossibile pretendere di raggiungere la vetta senza fare uno scalino per volta.

La particolarità e l’importanza di questo libro consiste nel trattare temi fondamentali oggi nella vita dei ragazzi: il bullismo, il divorzio dei genitori, problemi economici, la timidezza che ormai sembra essere un enorme difetto, la sensibilità, l’anoressia, l’insicurezza e molti altri ancora. Attraverso queste pagine, la scrittrice si serve di lettere scritte da adolescenti che parlano dei loro problemi, si confidano, si sfogano e in risposta ottengono dei consigli, ma tutto è mirato a spiegare i genitori come comportarsi. Nonostante siano cambiati i tempi, non è detto che i vecchi metodi siano migliori oggi. Nan Coosemans si pone l’obiettivo di essere d’aiuto nel migliorare i rapporti familiari, nell’abbattere i muri che i figli costruiscono nei confronti dei genitori, spiegando che la maggior parte delle volte la colpa non è dei figli.


È un libro che io personalmente consiglio a tutti di leggere, sia ragazzi che genitori, in quanto ci fa capire e rendere conto come certi atteggiamenti siano attuali e come tutti questi temi e rapporti che si vengono a creare ci riguardino in prima persona, sia come figli che come genitori. Ci fa capire anche che non serve sfogare la propria rabbia nei confronti dei figli, che non è un metodo giusto, ma che occorre fare del nostro meglio nell’educazione e nella comunicazione, per poter crescere individui sensibili e rispettosi.


Aurora Adamo


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