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Progetto IN PARI

Il progetto si colloca nell’area di intervento Educazione e promozione della differenza di genere e nasce dall’analisi degli atteggiamenti e delle opinioni che esprimono i minori e i giovani delle nove sedi di attuazione progetto riguardo alle differenze di genere, al ruolo sociale, alla rappresentazione e al significato dell’essere donne e uomini, ragazze e ragazzi nella società contemporanea. Il progetto, dunque, opererà su situazioni problematiche. La scelta di lavorare sul tema della differenza di genere è maturata all’interno della Comunità del VIDES, avendo in mente alcune riflessioni pedagogiche, in particolare rispetto al fatto che, in una realtà contemporanea in cui il cosiddetto gap gender non appare affatto superato (differenti possibilità di accesso al lavoro e alla carriera per le donne e le difficoltà di conciliazione famiglia-lavoro) e la violenza contro le donne appare un fenomeno dilagante e di crescente gravità (testimoniato dai dati su stalking, molestie e femminicidi), il mondo della scuola e il mondo dell’aggregazione giovanile rappresentano il terreno ideale per la promozione di una cultura di genere orientata all’equità e al riconoscimento dell’altro, per l’attivazione nei minori e nei giovani di processi di consapevolezza critica.

Per la valorizzazione delle differenze tra il maschile e il femminile, uno studio condotto a luglio 2018 dai nostri docenti, educatori ed animatori, sui fabbisogni e le problematiche di questi 3.147 minori e giovani risulta infatti che: il 50 % dei ragazzi e delle ragazze non ha mai sentito parlare di parità di genere; il 60% dei ragazzi e delle ragazze non ha consapevolezza di come la discriminazione e la violenza di genere rappresentino una grave violazione dei diritti fondamentali della persona; il 70% dei ragazzi e delle ragazze usa abitualmente nel proprio linguaggio espressioni discriminatorie e offensive legate agli stereotipi di genere; il 50 % dei ragazzi e delle ragazze non è in grado di riconoscere uno stereotipo di genere nei messaggi pubblicitari; il 60% dei ragazzi e delle ragazze adotta abitualmente comportamenti discriminatori legati agli stereotipi di genere; il 40% dei ragazzi e delle ragazze ritiene “normale” alcune forme di aggressività tra uomini e donne;

Da queste rilevazioni, il progetto prevede quindi un percorso educativo di approfondimento e di presa di coscienza rispetto al tema della discriminazione e della violenza di genere che coinvolgerà gli studenti e le studentesse delle scuole secondarie e dei centri di formazione professionale, i ragazzi e le ragazze degli oratori-centri giovanili di 9 SAP dislocate nel

Lazio (Roma Capitale, Colleferro e Ladispoli) e Sardegna (Cagliari), prevedendo anche il

coinvolgimento del personale scolastico/educativo, delle famiglie e delle comunità locali di

riferimento di ogni SAP.


Come viene svolto il progetto all’interno delle sedi?

Si parte da una prima azione di informazione e analisi; alla comprensione e destrutturazione degli stereotipi di genere nei modelli culturali dominanti, mediante una specifica attività didattica per i ragazzi e le ragazze di approfondimento delle leggi in materia di prevenzione e lotta alla violenza contro le donne e la discriminazione di genere affiancata dall’attivazione di un servizio di monitoraggio, rilevazione e prevenzione dei comportamenti discriminatori e violenti in tema di parità di genere, all’interno del contesto scolastico/aggregativo degli stessi ragazzi e ragazze. La maggiore comprensione dell’importanza di garantire la parità di genere permetterà ai ragazzi di sperimentarsi in prima persona nella quotidianità come promotori di comportamenti attenti e responsabili tra loro, questo sia nelle attività più scolastiche/formative, sia nelle attività sportivo/ricreative del tempo libero. Infine, il passo successivo sarà l’azione di diffusione della cultura della differenza di genere nella comunità

locale grazie alla realizzazione di iniziative di sensibilizzazione aperte al territorio nel corso delle quali i ragazzi e le ragazze potranno condividere il lavoro fatto e soprattutto veicolare il loro messaggio di rispetto e tolleranza perché diventi patrimonio comune della comunità locale, mediante lo spot sociale sul tema, realizzato nell’attività laboratoriale dedicata.


Qual è il contesto territoriale?

Il contesto territoriale del progetto Roma Capitale Roma e il suo territorio provinciale detengono ad oggi il triste primato delle violenze contro le donne nelle sue varie forme,

dallo stalking, all’aggressione, al femminicidio e anche gli episodi di discriminazione e violenza che vedono protagonisti i ragazzi si stanno moltiplicando: la cronaca quotidiana è segnata da episodi di aggressività che denotano non solo mancanza di empatia ma anche una difficoltà, a tratti insormontabile, di riconoscere, accettare e rispettare le differenze o le fragilità. Per dare un segnale forte contro ogni violenza sulle donne, la città di Roma ha inaugurato già nel 2017 il “Muro delle bambole” in pieno centro storico: dopo ogni episodio di violenza una bambola viene attaccata a quella parete, per non dimenticare. Tuttavia, è di gennaio 2018 la notizia di un atto vandalico che ha deturpato un murale dedicato alle vittime dei femminicidi in pieno centro, segno che il lavoro da fare per prevenire e contrastare le discriminazioni e le violenze di genere è ancora molto. Per questo le varie sedi presenti sul territorio, svolgono un grande lavoro di educazione alla parità di genere.


Ilaria Turco

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