Una delle domande più brevi e apparentemente più semplici che ci capita di fare a noi stessi o agli altri è proprio questa: Perché?
Spesso le persone si interrogano sui perché della vita e queste domande potrebbero andare dal più semplice argomento, come ad esempio il motivo per cui preferire un hamburger piuttosto che una pizza per cena, fino ad argomenti più complessi, come la scelta che ogni volontario fa di mettersi a disposizione nei confronti della comunità per un prolungato periodo della sua vita.
I motivi della scelta del nostro volontario sfiorano le più varie tematiche: c’è chi vuole essere solidale, chi spera di creare un futuro migliore per il prossimo, chi lo fa per mettersi in gioco, chi per una crescita personale... insomma le ragioni possono essere tante ma al centro di questo “perché” ci sono sempre due figure, il volontario e la comunità.
Mi presento, sono Angelica Vanicore e svolgo attività di volontariato presso l’ente VIDES, oggi è 07 Maggio 2020 e sono quasi tre mesi che siamo in quarantena, siamo appena entrati nella FASE 2 di questa emergenza dettata da una pandemia che sta causando milioni di vittime e di contagiati, perché è successo? Nessuno ancora lo sa. Perché, nonostante la situazione difficile, io e gli altri volontari abbiamo deciso di non lasciare? Probabilmente per la nostra tenacia o la nostra indole attivista o forse perché ci piace il percorso che stiamo intraprendendo.
Quando ho fatto domanda per il servizio civile non conoscevo le sue mille sfaccettature e gli infiniti modi che abbiamo per renderci utili.
Io, insieme ad altri tredici volontari ci stiamo impegnando nel settore della comunicazione istituzionale; il nostro obiettivo primario è quello di alleggerire la quarantena permettendo ai nostri colleghi in tutti Italia, e a chiunque voglia seguirci, di non sentirsi mai soli, mantenendo l’indole solidale e la propensione verso il prossimo a cui ho accennato prima.
Il nostro progetto è partito dal nulla e prende il nome di “InVolontario” proprio perché noi, come tutti gli altri ci siamo ritrovati in questa situazione involontariamente ma nonostante questo, volontariamente decidiamo di rimanerci e posso dire, sperando di parlare a nome di tutti gli altri colleghi che ad oggi posso definire amici, che ciò che stiamo costruendo insieme è solo l’inizio di una bella avventura.
Abbiamo messo in piedi una vera e propria redazione, all’interno della quale ognuno fa la propria parte.
E’ iniziato tutto da una videochiamata in cui ci è stato chiesto di presentarci, senza sapere né chi fossero né da dove venissero gli altri partecipanti nè tanto meno cosa avremmo creato insieme.
Ad oggi stiamo mettendo insieme un bel team: abbiamo creato un nostro logo, aperto una piattaforma web ed un nostro profilo social; ogni giorno c’è chi si occupa di ricercare materiale, chi di redigere il piano editoriale, chi di lavorare sull’aspetto visivo e grafico, insomma siamo riusciti a realizzare una vera e propria collaborazione pronta ad accompagnare chiunque ci ascolti.
Perché abbiamo intrapreso questo percorso e perché siamo volenterosi di portarlo avanti? Sicuramente perché comprendiamo l’importanza dell’informazione per i volontari ed in generale per coloro che si trovano nella nostra stessa situazione, per portare allegria e sorrisi a chi ci segue e seguirà ed ultimo ma non meno importante, per renderci utili nei confronti della comunità anche con piccole semplici azioni o articoli giornalieri.
Quindi ora, se mi venisse chiesto nuovamente “perché hai scelto di continuare?” Penso che quanto affermato sopra chiarisca e spieghi i motivi per cui ho deciso di continuare il servizio civile: una scelta consapevole che io ed i miei colleghi ci sentiamo di fare ogni giorno.
Angelica Vanicore
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