Che cos'è l’identità sessuale?
È un termine ombrello che contiene, in un'unica definizione, quattro concetti: sesso
biologico, identità di genere, ruolo di genere e orientamento sessuale. L’identità sessuale
descrive la percezione che ognuno di noi ha di sé come essere umano sessuato, ovvero la
dimensione individuale e soggettiva che è frutto di dinamiche sociali, psicologiche e
culturali.
Vediamo, ora, nello specifico i fattori che costituiscono la nostra identità sessuale.
Sesso biologico: fa riferimento a caratteristiche biologiche, genetiche, ormonali e
anatomiche degli individui e definisce l’appartenenza al sesso maschile, femminile o
intersessuale. Con il termine intersessuale si intende una persona che alla nascita non
presenta caratteri sessuali binari, ovvero esclusivamente maschili o femminili. Secondo
l’accademica statunitense Anne Fausto-Sterling l’1,7% della popolazione mondiale ha
caratteristiche intersessuali.
Ruolo di genere: rappresenta l’espressione pubblica dell’identità. Sono le norme e le
credenze che la società e la cultura associa al maschile o al femminile e le considera
appropriate. Il ruolo di genere è storicamente determinato dal contesto ed è perpetuato
nella socializzazione attraverso stereotipi e atteggiamenti che la società crede propri di un
genere. Ad esempio: ad un maschio si attribuisce il colore blu e ad una femmina il colore
rosa, o ancora al maschio si associa il giocare a calcio e alla femmina la danza. In realtà,
non esistono comportamenti, attività, compiti o interessi univocamente maschili e
femminili, in quanto ognuno di noi è flessibile e vario.
Identità di genere: Molte persone, erroneamente, pensano che sesso e genere siano
sinonimi. In realtà, il genere indica tutti quei tratti sociali e culturali che danno significato al
sesso. Come disse la filosofa statunitense Judith Butler “il genere è una copia di cui non
esiste l’originale”, questo perché ogni essere umano è inserito in un contesto sociale che
qualifica comportamenti e atteggiamenti in termini di mascolinità o femminilità e vi entra in
relazione cercando somiglianze o differenze con la percezione che ha di sé. Il genere,
dunque, non dipende dal sesso biologico ma dall'insieme degli elementi maschili e
femminili, rendendolo in questo modo un concetto mutabile e trasformabile. La dimensione
biologica e quella culturale trovano un punto di incontro nell'identità di genere, ovvero la
consapevolezza di sé, il genere in cui una persona si identifica, a prescindere dal sesso
biologico. Per molte persone, il sesso biologico, il ruolo e l’identità di genere coincidono
(cisgender), in altri casi, invece, non coincidono (transgender). Altri ancora non sentono di
appartenere né al maschile né al femminile (agender), oppure sentirsi entrambi o nessuno
dei due (queer). Mi preme sottolineare come l’identità di genere non dipenda
dall'orientamento sessuale, o viceversa.
Orientamento sessuale: indica l’attrazione dal punto di vista affettivo-sessuale di una
persona verso individui dello stesso sesso (omosessuale), del sesso opposto
(eterosessuale) o di entrambi (bisessuale).
Carlotta Pennelli
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