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Immagine del redattoreSCU comunicazione

Applicazione Immuni

Utilizzare l’applicazione Immuni sarà un gesto di generosità verso tutti e sarà uno straordinario gesto di comunità avendo gli italiani tutti compreso quanto sia necessaria per combattere questa emergenza.

Immuni è una applicazione gratuita, creata da Bending Spoons ed è disponibile per tutti gli utenti, per aiutare il monitoraggio e il contenimento dell'epidemia di Covid-19 attraverso il contact tracing.

L'applicazione è disponibile dal 1° giugno 2020 e inizierà ad essere sperimentata l'8 giugno da 4 regioni: Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia, per poi essere estesa in tutta Italia. Il sistema di funzionamento è stato sviluppato con il Garante per la protezione dei dati personali, ciò vuol dire che è stata posta la massima attenzione alla privacy degli utenti. Immuni ha avuto subito un grande successo, infatti, in sole 24 ore dalla sua uscita è stata scaricata 500.000 volte. È importante sottolineare che tutti i dati raccolti nel periodo di attività dell’app, siano essi salvati sul dispositivo o sul server, verranno cancellati non appena non saranno più necessari e comunque non andranno oltre il 31 dicembre 2020.


Come verranno raccolti i dati?


I dati raccolti saranno conservati sui singoli dispositivi e non su un server centrale; non saranno tracciati gli spostamenti, ma solo i contatti di prossimità tra smartphone; non sarà obbligatorio scaricarla, né usarla; i dati raccolti potranno essere condivisi solo con l’autorizzazione del possessore dello smartphone; ad ogni modo, tutti i dati raccolti e condivisi con il server centrale, dovranno essere cancellati entro dicembre 2020.


Vediamo come funzionerà:


Dopo aver scaricato Immuni, l’utente dovrà inserire la propria regione e provincia di residenza, informazioni utili al governo per individuare eventuali nuovi focolai di contagio e stabilire possibili nuove “zone rosse” geolocalizzate.


- Ogni giorno verrà generato un codice automatico casuale e temporaneo che identifica ogni singolo smartphone.


- Il Bluetooth di ogni smartphone effettuerà una scansione dei dintorni e verificherà i codici identificativi degli utenti vicini che hanno scaricato l’applicazione sul proprio smartphone.


- L’applicazione tiene memorizzati e al sicuro i codici e i dati di ogni dispositivo con cui entra in contatto, registrando anche la distanza fisica e la durata dell’eventuale avvicinamento.


- Successivamente, se una delle persone che ha Immuni scopre di essere positiva al coronavirus, l’applicazione genererà un altro codice (nella sezione “Caricamento dati”) da dettare, volontariamente, all’operatore del Servizio sanitario Nazionale che ha riscontrato l’effettiva positività al virus, oltre alla provincia e al giorno in cui ha manifestato i primi sintomi.


- A questo punto, tutti gli smartphone che hanno avuto un contatto con quella persona, in seguito risultata positiva, riceveranno una notifica con la quale viene segnalato l’essere stato in contatto con una persona risultata positiva. Nessun dato personale o connesso a chi si è dichiarato positivo viene trasmesso o caricato.


I molteplici download ci fanno pensare che Immuni sia stata apprezzata nella sua semplicità da alcuni cittadini che ne hanno capito l’utilità.


Molte persone, tuttavia, non sono molto convinte di questa applicazione, soprattutto per la ‘paura’ di riscontrare dei problemi di privacy, visto che ognuno dovrà mettere i propri dati personali e questi potrebbero essere trasmessi. Immuni, inoltre, dovrebbe servire a proteggere le categorie più fragili, ovvero le persone più a rischio come gli anziani, che, oltre ad essere poco pratici con la tecnologia, molto spesso non hanno neanche lo smartphone.


Aurora Adamo

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